Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (Willy Wonka & the Chocolate Factory, 1971- M. Stuart)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Un’altra pellicola che arriva direttamente dall’infanzia degli attuali ex-bambini, molto prima delle impattanti scenografie di Tim Barton e del sorriso inquietante di Johnny Depp, con Gene Wilder che incarnava per tutti noi il vero e solo Willy Wonka.
Film entrato di diritto nell’immaginario collettivo come vero e proprio mondo dei sogni per milioni di bimbi, un vero “oggetto di culto” entrato nella classifica della rivista americana Entertainment Weekly dei migliori 50 cult movies statunitensi.
Tratto dal romanzo “La fabbrica di cioccolato” di Roald Dahl (che non ha mai amato l’adattamento cinematografico del suo lavoro), il film ha accompagnato generazioni per molti natali passati, guadagnandosi moltissimi passaggi televisivi.
La locandina ci presenta i personaggi, partendo proprio dal deus ex machina della fabbrica di cioccolato Willy Wonka, interpretato da Gene Wilder, che viene raffigurato con il suo iconico cappello a cilindro e il suo abbigliamento che si dimostra elegante ed eccentrico in egual misura, proprio come chi lo indossa. Alle sue spalle Nonno Joe, interpretato dal rassicurante Jack Albertson, con tanto di capello, bastone, cappotto e pigiama…un richiamo all’indigenza in cui è costretta a vivere la famiglia Bucket. Il giovane e sorridente Charlie Bucket (Peter Ostrum) mostra orgoglioso il suo agognato biglietto d’oro, uno dei cinque che permettono di partecipare alla visita della famigerata fabbrica. Sotto di loro uno dei mezzi di trasporto fantasmagorici che accompagneranno i protagonisti nel mondo fantastico della fabbrica, guidati dai misteriosi operai della fabbrica, i numerosissimi ometti chiamati Umpa-Lumpa, che si esprimo solamente attraverso la mimica e il canto.
Completa l’immagine la veste grafica scelta, con una cornice celeste che circonda l’immagine, circoscrivendo l’area e sottolineando così i protagonisti; un lettering dedicato, con tanto di cappello a cilindro completa la locandina.
La felicità sui volti dei protagonisti, il senso del magico declinato del triciclo, proiettano il fruitore del manifesto nel mondo dolce della fabbrica, un luogo di felicità e di stimoli che nel contempo riesce a svelare il vero io delle persone, portando a galla i vizi e le debolezze che auto-elimineranno gli altri vincitori dei biglietti dorati, conducendo invece il cuore puro e semplice di Charlie al suo riconoscimento.
Chiara Merlo