Venga a prendere il caffè…da noi (A. Lattuada 1970)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Da un soggetto tratto dal romanzo La spartizione di Piero Chiara, la pellicola racconta la storia di Emerenziano Paronzini (Ugo Tognazzi), invalido della Seconda Guerra Mondiale ed integerrimo impiegato del Ministero delle Finanze che decide di sposare una delle tre ricche sorelle ereditiere Tettamanzi, Camilla, Fortunata e Tarsilla. Ma l’incontentabile Paronzini intreccia una relazione anche con le cognate e con la cameriera, sino al sopraggiungere di un inaspettato epilogo che lo lascia invalido e muto ma servito e riverito dalle sue donne. Il pittore cartellonista Mario De Berardinis che in quegli anni utilizzava la firma Mos, realizza grazie ad una tecnica efficace che esalta le caratteristiche tipiche del ritratto, il manifesto nel quale viene raffigurato un uomo seduto mentre regge con una mano la tazzina di caffè e l’altra trattiene a fatica un cucchiaino, impugnandolo con un posa della mano quasi bambinesca. Il viso dell’uomo è girato leggermente verso destra, costretto a questo movimento dalle due gambe di donna nude in primo piano, che partono dal lato destro del manifesto sino a giungere al lato sinistro occupato dalla figura maschile.
Mario De Berardinis sceglie di rendere ancora più carica l’espressione dell’uomo, richiamando chiaramente l’idea di una forma di disabilità, con l’occhio sinistro leggermente socchiuso rispetto al destro, la bocca storta con il labbro inferiore che sporge. La componente femminile è rappresentata oltre che dalle gambe, da una mano sinistra che regge la caffettiera ed è contraddistinta da un anello sull’anulare, un’altra mano sinistra regge il coperchio della zuccheriera che è sostenuta da una terza mano, questa volta destra, che porta sul polso un piccolo bracciale. Mos con questa rappresentazione anticipa parte della trama, riportando Tognazzi ormai disabile, totalmente circuito e ricoperto dalle ossessive attenzioni da parte delle sorelle Tettamanzi e dove la femminilità delle donne è rappresentata dalle gambe nude e dalla cortesia delle mani che servizievoli, offrono caffè e zucchero, ribadendo nel contempo il ruolo di assoluto protagonista maschile di Tognazzi nella pellicola.
Venga a prendere il caffè…da noi mette in scena una greve farsa a sfondo sessuale, accentuata dalla mediocrità soprattutto del personaggio maschile, fu accolto con grande entusiasmo dal pubblico contemporaneo, segno delle trasformazioni culturali e sociali che si stavano vivendo negli anni ’70.
Chiara Merlo