Stazione Termini (1953-V. De Sica)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Dante Manno realizza questa versione per il manifesto italiano, introducendo i tre protagonisti delle pellicola, ovvero Mary Forbes, interpretata da Jennifer Jones, Giovanni Doria, interpretato da Montgomery Clift e la stazione Termini, che non solo da il titolo al film, ma è anche il fulcro dove ruotano le vite e le decisioni dei due protagonisti. L’artista sceglie di condensare così questi elementi, riportando il mezzo busto dei due attori americani, inserendoli negli angoli opposti del manifesto, in modo tale che lo spazio spazio risulti suddiviso in due porzioni; le due star internazionali Jennifer Jones e Montgomery Clift la fanno da padrone nel manifesto, ribadendo così ancora una volta l’importanza delle star nei materiali promozionali. Gli attori sono resi tramite un ritratto fotografico estremamente realistico, che restituisce i lineamenti delicati della Jones e quelli più marcati di Clift; entrambi sono raffigurati seri e concentrati, con lo sguardo rivolto in lontananza, verso il loro futuro complicato, pieno di ostacoli e decisioni difficili che non consentono ai due amanti neppure un sorriso sui loro volti. Gli elementi ferroviari, come la motrice e il palo del binario, come anticipato non sono solo elementi di contorno utilizzati come riempitivo nel manifesto, ma contestualizzano l’azione e anticipano la fondamentale importanza delle stazione Termini nella pellicola, centro nevralgico dell’azione, come se fosse una sorta di vero e proprio terzo protagonista della pellicola. I colori utilizzati dall’artista, risultano essere estremamente moderni e contribuiscono alla resa grafica delle espressioni dei visi, donando brillantezza e tridimensionalità agli stessi, che vengono anche sapientemente illuminati da luci frontali che accentuano la drammaticità delle espressioni. L’intera gamma cromatica, interamente calibrata su toni scuri, ribadisce inoltre il tono stesso della pellicola, anticipando che non si tratterà di una storia romantica a lieto fine, ma di un racconto ricco di difficoltà.
Dante Manno (Roma 1911-1996)inizia la sua attività di cartellonista cinematografico durante la Seconda Guerra Mondiale, lavorando anche per il famoso lo Studio Favalli, che realizzava moltissimi dei manifesti cinematografici. Manno lavora prevalentemente per la Lux Film con un’ampia produzione di manifesti, tra i quali “Quando la moglie è in vacanza”, “Il giardino dei Finzi-Contini”, “Riso Amaro” e “Notorius”. Nei primi anni Sessanta abbandona definitivamente l’attività di cartellonista cinematografico, per dedicarsi definitivamente alla pittura da cavalletto.
Chiara Merlo