Silvano Campeggi
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Silvano Campeggi nasce a Firenze nel 1923. Il suo primo maestro è stato Rosai; al pittore il giovanissimo Campeggi portava i propri disegni fin da bambino e, grazie al suo insegnamento, ha mosso i primi passi nella pittura ed è entrato alla Scuola d’Arte di Firenze. Nel frattempo si è dedicato al disegno, all’illustrazione per libri e giornali. Uno dei suoi primi lavori lo vede infatti impegnato nella grafica presso la Zincografia Fiorentina dove si specializza nelle tecniche grafiche. Nell’immediato dopoguerra viene ingaggiato dall’ American Red Cross come ritrattista e caricaturista per i soldati in convalescenza. Questa è, per il giovane Campeggi, l’occasione di esercitarsi sul ritratto che poi diventerà una delle sue specialità nel corso del suo lavoro di cartellonista: i suoi ritratti infatti si distinguono per il tratto deciso e la cura dei dettagli. Firenze è una città che non offre molto ad un pittore, quindi Campeggi decide di trasferirsi a Roma dove incontra Martinati che lo introduce al mondo del cartellonismo cinematografico nel quale sarà conosciuto con il diminutivo di Nano. Dipinge il suo primo manifesto per la casa cinematografica italiana Scalera Film per Aquila nera nel 1946 diretto da Riccardo Freda e interpretato da Gino Cervi e Rossano Brazzi. Viene poi ingaggiato dalla Metro Goldwin Mayer, per cui svolge la maggior parte della sua attività[1], e successivamente collabora con grandi case di distribuzione americane come la Warner Bros., la Universal Film e la Paramount.
Come gli altri cartellonisti è quindi legato a diversi committenti: egli lavora in proprio e produce bozzetti per molti film sia italiani che stranieri. Alcuni dei suoi manifesti vengono distribuiti sia in Italia che all’estero, ad esempio il cartellone per il film Gigi è un caso eclatante di un manifesto disegnato da un italiano e divenuto famoso in tutto il mondo. Nella sua carriera ha prodotto circa tremila manifesti, un gran numero di fotobuste, locandine e ritratti di attori.Campeggi è stato protagonista di molte mostre: nel 1988 viene organizzata una mostra a Palazzo Medici Riccardi a Firenze dal Comune, dalla Provincia e dalla Regione curata dal semiologo Egidio Mucci che ha curato anche la pubblicazione de Il cinema nei manifesti di Silvano Campeggi.
Nel 1995 il cartellonista ha esposto in una personale sul cinema a New York molti lavori inediti tra cui ritratti di attori e attrici americani. Nel 2000 il Comune di Bagno a Ripoli, dove Campeggi vive con la moglie Elena, ha proposto una selezione di cinquanta opere in gran parte inedite sul cinema americano e ha pubblicato C’era una volta il cinema, volume curato da Stefano De Rosa. Nel 1970 vince il premio Spiga Cambellotti per il miglior cartellonista cinematografico.
Dopo aver lasciato il cinema si è trovato con un percorso alle spalle che lo aveva molto arricchito e ha avuto molte possibilità per il futuro. Nella sua carriera di disegnatore si era sempre rifatto alle fotografie, ha perciò dovuto intraprendere una nuova strada lontana dal cinema ed ha iniziato dipingendo delle nature morte, ispirandosi ai sassi che si trovano sulle spiagge dell’Elba dove il cartellonista ha una casa. Ha poi disegnato il corteo delle bandiere e la corsa per il palio di Siena del 2001 in cinquanta tavole.
È stato l’incontro con il critico d’arte Raffaele De Grada a dargli una nuova ispirazione per il suo lavoro, egli infatti gli ha fatto notare che la sua carriera è sempre stata nel cinema e non avrebbe dovuto abbandonare quel mondo che gli aveva dato tanto dal punto di vista della tecnica e dell’esperienza. Campeggi ha quindi iniziato a lavorare sui divi del cinema creando una serie di tele che li rappresentano, ad esempio ha realizzato alcuni dipinti con Marylin Monroe che possano trasmettere l’essenza della diva. Una tela la vede nel momento finale del film, quando le luci si accendono in sala e sua figura si fa sfocata e perde di consistenza. Con un’altra tela ha invece voluto rappresentare metaforicamente, con degli strappi sul disegno, il tempo che passa e che depaupera anche un mito come quello di Marylin.
Ora Silvano Campeggi vive e dipinge nella sua casa di Bagno a Ripoli sui colli fiorentini ed è docente di visual designer all’Università degli Studi di Firenze alla facoltà di Architettura.
A breve sarà disponibile la galleria fotografica di tutti i manifesti e le locandine di dipinte da Campeggi conservate presso Fermo Immagine.