Salomè (1953-W. Dieterle)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Anselmo Ballester regala al pubblico cinematografico questo magnifico manifesto, che mette ancor più in evidenzia la straordinaria bellezza di Rita Hayworth, protagonista nei panni della giovane principessa Salomè in questa produzione biblico-hollywoodiana in Technicolor.
Ballester struttura il manifesto attorno alla figura dell’attrice, che occupa la gran parte dello spazio, indirizzando così su di lei la completa attenzione del fruitore dell’immagine. La Hayworth è restituita in tutta la sua bellezza e sensualità, con i morbidi capelli biondi che ondeggiano partendo dal suo capo reclinato all’indietro, il profilo del viso morbido e delicato illuminato dolcemente da sinistra, la gamba destra avanzata rispetto al corpo con il piede inclinato verso la punta, simulando così la danza che biblicamente viene attribuita a Salomè, mentre le braccia innalzate e reclinate all’indietro, creano un movimento tensivo in contrapposizione al resto del corpo, trasmettendo così l’idea di un movimento fluido ed elegante. A rendere ancor più raffinata l’intera immagine, i veli trattenuti dalle mani della donna volteggiano attorno alla sua figura, creando morbide volute che richiamano alla memoria l’Art Nouveau di Alphonse Mucha, ma ne contempo contestualizzano l’immagine negli anni ’50 grazie ai colori utilizzati, che fungono da richiamo alla tecnica del Technicolor, impiegata per realizzare la pellicola. La colonna stilizzata posta in secondo piano si contrappone alla modernità dei colori utilizzati, creando un legame con la storia narrata. In tutto il manifesto Ballester ha posto grande attenzione ai particolari, restituendo la morbidezza e l’impalpabilità dei tessuti e la preziosità degli orecchini e dei ricami dell’abito, con dovizia di particolari e precisione degna di un disegnatore di gioielli. La parte testuale è stata inserita negli spazi non occupati dalla figura, creando così una sorta di cornice che completa l’immagine stessa; in alto a sinistra sono inseriti i nomi dei due protagonisti, mentre il titolo occupa una porzione nella parte inferiore, assieme al marchio Technicolor, per il quale sono stati utilizzati più colori come era uso fare negli anni in cui questo procedimento di cinematografia a colori ha trovato il suo maggior sviluppo. Il fondo nero del manifesto esalta non solo la figura ma anche tutti i colori utilizzati, donando armonia ed eleganza all’intera immagine.
Anselmo Ballester (Roma, 15 luglio 1897 – Roma, 22 settembre 1974) è stato un pittore e cartellonista cinematografico italiano. Figlio di un pittore di origini spagnole, dopo aver frequentato l’accademia di Belle Arti di Roma, inizia a lavorare nella pubblicità cinematografica per le più importanti case di produzione del cinema muto prima e poi per le Major del cinema sonorizzato, affinando uno stile inconfondibilmente elegante e raffinato. I suoi lavori sono stati realizzati per le più grandi case di produzioni, tra le quali MGM, Warner Bros., Columbia, RKO, Titanus, Minerva, Fox, Paramount,
Chiara Merlo