Pranzo di Pasqua (The Pigeon that Took Rome, 1962-M. Shavelson)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Ercole Brini utilizza la sua consueta maestria nel realizzare l’impianto del manifesto, utilizzando una miscellanea di tecniche e di stili realizzando così un’immagine alquanto curiosa ma al contempo efficace. L’artista pone in primissimo piano una figura di uomo molto grande, quasi sgraziata nella sua dimensione poco coerente, mentre in secondo piano inserisce altre due figure e un elemento architettonico. La figura maschile è alquanto curiosa non solo pre la sua dimensione, ma proprio per la resa pittorica; Brini unisce due tecniche da lui utilizzate, il ritratto fotografico preciso e particolareggiato che restituisce alla perfezione le fattezze del viso di Charlton Heston, protagonista della pellicola, mentre per il corpo utilizza il suo consueto segno grafico, poderoso e veloce, costituito da pennellate decise che con pochi tratteggi definiscono l’intera figura. Il protagonista è abbigliato in maniera curiosa, un abito talare da monsignore, con tanto di fascia color paonazzo e capello a tesa larga, dal quale però spuntano pantaloni color cachi e stivali pesanti dal sapore militaresco. Il protagonisti della pellicola sono infatti un gruppo di militari americani che operano in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, intrecciando le proprie vicissitudini con i partigiani e il controspionaggio affidato a dei piccioni. Brini contestualizza di fatto l’azione inserendo il personaggio in abito talare proprio davanti a due figure, una donna e un militare, e a una chiesa. Questi ultimi elementi sono resi grazie all’intuizione dell’artista che utilizza pochi segni veloci per tratteggiare l’elemento architettonico e macchie di colore cromaticamente impattanti, che contribuiscono a definire le due figure umane. Il tono della pellicola, una war comedy con protagonisti la star americana e la bellezza italiana Elsa Martinelli, è veicolato sia dalla gamma cromatica eccessiva e d’impatto, sia dalle forme alquanto disarmoniche utilizzate nel disegno cheanticipano cosìil sorriso che induce la commedia nello spettatore.
Ercole Brini (Roma 1913 – 1989) Pittore e cartellonista molto attivo nella Roma del dopoguerra, artista dotato di un segno estremamente personale, dal forte contrasto cromatico e dalla pennellata decisa. Tra i suoi manifesti “Via col vento”, “Ladri di Biciclette”, “La lunga attesa” e i manifesti dedicati ai film di Audrey Hepburn, diventati delle vere e proprie icone, uno su tutti “Colazione da Tiffany”.
Chiara Merlo