A piedi nudi nel parco (Barefoot in the Park, 1967 – G. Saks)
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Altra versione del manifesto per la promozione italiana della pellicola, questa volta affidato all’artista Ercole Brini. Curioso fare un parallelo tra questa opera e quella realizza da Enzo Nistri, proposta in precedenza
Entrambi gli artisti scelgono di inserire la coppia dei protagonisti della pellicola come fulcro essenziale del manifesto proponendo, a secondo del proprio stile, le caratteristiche dei due personaggi. Ercole Brini sceglie di trasmettere la vitalità di Corie (Jane Fonda), grazie a un primissimo piano che occupa in pratica tutta la parte bassa del manifesto, allungata quasi sdraiata, con le gambe accavallate e scoperte da una gonna corta, elegantemente sensuale mentre esplode in quella che lo spettatore immagina come una fragorosa risata, visto il suo sorriso aperto e gioioso, il capo leggermente abbandonato all’indietro e gli occhi sorridenti indirizzati verso il fuori scena. Il vestito bianco illumina l’intera figura, mentre l’inserto di colore scuro, come se fosse una sciarpa, dona carattere incorniciando e sottolineando il viso della donna. Alle sue spalle il mezzo busto di Robert Redford, che interpreta il marito Paul; qui a differenza di Nistri, Brini sceglie di riproporre la scena divertente che vede il protagonista maschile, sempre restituito in giacca ma con la cravatta allentata, simbolo dell’abbandono della sua proverbiale rigidità e seriosità anche grazie ai fumi dell’alcool; questa porzione d’immagine è direttamente correlata al titolo del film. L’intero manifesto risulta essere giocato più sui toni divertenti della commedia, tralasciando la parte romantica ben veicolata invece da Nistri nel suo manifesto, con la coppia dolcemente abbracciata, mentre in questa versione i due protagonisti sono separati in due scene che risultano essere correlate ma ben distinte. A sostenere il clima scherzoso e spensierato l’inserto di un piede, come se fosse un fumetto, che si fonde alla lettera pdi piededel titolo, che campeggia nella parte alta del manifesto. Lo sfondo del manifesto è costituito da un verde brillante costellato da una miriade di fiori, che contribuiscono a rendere la scena vivace e allo stesso tempo unire e armonizzare tutti gli elementi presenti. Anche questa scelta si differenzia dall’altro manifesto, in cui erano stati utilizzati caldi colori autunnali, mentre qui l’impiego di un verde brillante e di punteggiature floreali, richiama alla memoria dello spettatore la frizzante aria primaverile.
Ercole Brini (Roma 1913 – 1989) Pittore e cartellonista molto attivo nella Roma del dopoguerra, artista dotato di un segno personale estremamente personale, dal forte contrasto cromatico e dalla pennellata decisa. Tra i suoi manifesti “Via col vento”, “Ladri di Biciclette”, “La lunga attesa” e i manifesti dedicati ai film di Audrey Hepburn, diventati delle vere e proprie icone, uno su tutti “Colazione da Tiffany”.
Chiara Merlo