In nome del popolo italiano (Dino Risi, 1971)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Alle ore 21:00 proiezione del film In nome del popolo italiano di Dino Risi.
Introduce Federico Colombo
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO (Dino Risi, 1971)
Soggetto, sceneggiatura: Age [Agenore Incrocci], Furio Scarpelli – Fotografia (Technicolor): Sandro D’Eva – Scenografia: Luigi Scaccianoce – Arredamento: Enrico Sabbatini – Musica: Carlo Rustichelli – Montaggio: Alberto Gallitti – Produzione: Edmondo Amati per International Apollo Films (Roma) – Distribuzione: Fida Cinematografica – Origine: Italia.
Con Ugo Tognazzi (il giudice Mariano Bonifazi), Vittorio Gassman (ing. Lorenzo Santenocito), Yvonne Furneaux (Lavinia Santenocito), Ely Galleani (Silvana Lazzarini), Pietro Tordi (prof. Rivaroli), Renato Baldini (rag. Ceriani), Michele Cimarosa (maresciallo Casciatelli), Simonetta Stefanelli (la figlia di Santenocito), Franco Angrisano (Colombo), Pietro Nuti (I’avvocato di Santenocito), Checco Durante (l’archivista Pieronti), Maria Teresa Albani (la madre di Silvana), Gian Filippo Carcano (il padre di Silvana), Edda Ferronao (la cameriera), Enrico Ragusa (ii padre di Lorenzo), Rossella Bergamonti (Flora), Aifredo Adami (il commissario Del Tomaso), Franco D’Adda (il cancelliere Lipparini), Claudio Trionfi (il giornalista televisivo), Francesco Ridolfi, Vanni Castellani, Enrico Riga.
Mariano Bonifazi, magistrato modesto ma integerrimo, è nemico giurato di tutte le storture delta società moderna: dalla specutazione edilizia all’inquinamento industriate. Un giorno gli viene affidata l’inchiesta sulla morte di una giovane tossicomane, Silvana, avvenuta in circostanze sospette. Durante un interrogatorio dei genitori della ragazza, Bonifazi individua un facoltoso e potente industriate, Lorenzo Santenocito, che si serviva di Silvana per intrattenere i clienti. Lorenzo Santenocito è un uomo brillante ma senza scrupoli e cerca in ogni modo di bloccare l’inchiesta di Bonifazi o di provare la propria innocenza, arrivando anche a far rinchiudere in manicomio il vecchio padre che aveva rifiutato di procurargli un falso alibi per la serata in cui era morta Silvana. Il giudice riesce comunque a demolire un altro falso alibi escogitato dal suo antagonista e lo fa arrestare, nel mezzo di una festa. L’industriate continua a protestarsi innocente: e in effetti anche il giudice finalmente se ne convince, leggendo il diario ritrovato di Silvana. Ma per Bonifazi Santenocito deve rispondere alla società di chissà quanti altri abusi e reati sfuggiti alla giustizia: decide perciò di distruggere il diario, e con esso la prova della innocenza di Lorenzo, e di rinviarlo egualmente a giudizio per punire in lui i misfatti di un sistema di cui egli è, comunque, secondo il magistrato, tipico rappresentante.
Ingresso 3 euro