Manfredo Acerbo
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Manfredo Acerbo nasce a Pescara il 7 Luglio 1913; nel 1926, all’età di tredici anni, si trasferisce a Roma, dove frequenta il Liceo Artistico e successivamente si diploma all’Accademia di Belle Arti. Oltre a svolgere l’attività di artista, Manfredo insegna all’Istituto Statale d’Arte di Roma, dove ha come assistente Giuliano Geleng, figlio del cartellonista Rinaldo; successivamente diventa docente di tecnica della pittura ed arti grafiche pubblicitarie nella Scuola Nazionale Cartellonisti. A Roma conosce e sposa Annemarie Asam, pittrice bavarese di talento, considerata erede spirituale dell’Espressionismo tedesco.
Dalle prime mostre personali al successo
Le sue prime mostre personali risalgono al 1930, ed ebbero luogo a Pescara, Teramo e Roma.
Dal 1946 in poi espone ininterrottamente alle più importanti mostre collettive di gruppo, a rassegne nazionali e internazionali; tra queste l’Intersindacale di Firenze e di Milano, la XXXIII Biennale di Venezia, Biennali a L’Aquila, Teramo e Pescara e diverse mostre di Arte Sacra.
Durante gli anni della guerra diviene disegnatore su incarico del Comando delle Forze Armate e nel periodo successivo si dedica alla pittura presenziando con le proprie opere alla Quadriennale di Roma, a varie edizioni del premio “F.P. Michetti” di Francavilla al Mare, al Palazzo delle Esposizioni e alla Galleria Muarguttiana di Roma.
Un talento premiato
Noto cartellonista cinematografico, lavora in Italia e all’estero disegnando oltre cinquecento locandine di film; questo lo porta a vincere numerosi premi tra cui nel 1954 il premio nazionale “Spiga d’Oro Gambellotti” e nel 1977 il premio Unicinema. Fonda l’organizzazione internazionale “Gruppo Italiano” attraverso la quale espone in Siria, Libano e Svizzera e nel 1961 e 1962 è incaricato per l’organizzazione (selezione delle opere ecc..) del gruppo dei pittori e scultori italiani per la Rassegna Internazionale “Salone d’Autunno” al Haus der Kunst di Monaco di Baviera.
Nella seconda parte della sua vita, artista già affermato, tiene diverse mostre personali tra cui le più importanti presso la Galleria d’Arte Eliseo di Roma e quelle tenute a Pescara. Acerbo è considerato un acuto interprete della realtà per la sua capacità artistica di raccontare attraverso le immagini le più diverse tematiche, dall’amore verso la natura alle varie tipologie umane prendendo ispirazione dalla sua città adottiva, Roma e sicuramente anche dall’incontrastata natura e bellezza della sua città d’origine, Pescara.
Lo stile in evoluzione di Manfredo Acerbo
Le prime opere si caratterizzano per l’impronta post-impressionista (in linea con lo sviluppo delle correnti artistiche di quegli anni) ma con il susseguirsi degli anni e della consapevolezza artistica, Manfredo passa, nelle opere degli anni cinquanta ad una maggiore essenzialità e forza artistica, probabilmente influenzata dell’espressionismo bavarese e dal neo-cubismo (rispecchiando il sicuramente influente stile pittorico della moglie Annemarie Assam). L’evoluzione pittorica di questo artista continua fino all’ultimo periodo della sua attività nel quale le rappresentazioni diventano più macabre e sono principalmente caratterizzate da bambole spezzate, burattini, animali trafitti, ecc. Ha inoltre eseguito molte decorazioni, tra cui a Monaco di Baviera l’altare maggiore della chiesa parrocchiale “14 Nothelfer”.
Ricevette, sia in vita che postumo, molti riconoscimenti per le sue realizzazioni pittoriche e grafiche; le sue opere si trovano in Italia e all’estero in collezioni pubbliche e private. In Italia, mostre permanenti a lui dedicate si trovano a Pescara, dove il “Mediamuseum” ha allestito una sala che raccoglie numerosi manifesti e bozzetti che l’artista ha realizzato per celebri film, e a Nocciano dove, all’interno del Castello di Nocciano, si trova il Museo e Archivio degli Artisti Abruzzesi Contemporanei (MAAAC), che ospita opere di moltissimi artisti abruzzesi riservando una piccola ala dedicata a Manfredo Acerbo.
La gran parte delle sue opere e soprattutto dei suoi manifesti e bozzetti cinematografici è stata donata dalla moglie Annemarie Asam al Centro Studi e Archivio della Comunicazione (CSAC) dell’Università degli Studi di Parma.
Manfredo Acerbo muore a Roma nel 1989.