Le vite degli altri (Das Leben der Anderen, 2006 di F. H. von Donnersmarck)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Premio Oscar per il miglior film straniero, racconta la Berlino Est prima della caduta del muro, fornendo un lucido spaccato dello scenario culturale nella DDR.
Georg Dreyman, famoso scrittore teatrale e intellettuale, viene messo sotto controllo dalle spie Stasi (Ministero per la Sicurezza dello Stato), con lui vive la compagna ; viene incaricato come direttore delle operazioni il capitano Gerd Wiesler, nome in codice “HGW XX/7”, che approfitta dell’assenza dell’artista per posizionare numerose microspie nell’appartamento, iniziando così ad ascoltare la vita della coppia. Wiesler viene a contatto con un mondo totalmente sconosciuto, in cui l’arte e la letteratura la fanno da padroni. Le cose sono destinate a cambiare poiché Dreyman sconvolto dal suicidio di un caro amico, inizia a stendere un saggio anonimo sull’alta e anomala percentuale di suicidi nella DDR, convinto di essere al di fuori delle attenzioni della Stasi. Wiesler totalmente affascinato dallo spirito libero e dalla vita condotta dalla coppia, inizia a sottrarsi al suo incarico di spia non facendo nulla per compromettere l’intellettuale, anzi inizia indirettamente a insabbiare ogni indizio. La morte si affaccia nella vita della coppia, mentre Wiesler riesce a depistare definitivamente la Stasi e a salvare Dreyman che , solo due anni dopo la caduta del muro, riesce a leggere i documenti dello spionaggio della DDR, scoprendo l’esistenza dell’agente “HGW XX/7”, l’uomo che gli ha salvato la vita e a cui dedicherà negli anni successivi il suo libro “Sonata per gli uomini buoni”.
Il manifesto grafico rispecchia il dualismo rappresentato nella pellicola, proponendo due immagini ben distinte che suddividono lo spazio in due porzioni, ma che hanno una profonda correlazione. A destra su uno sfondo scuro l’immagine dell’agente della Stasi, con tanto di cuffie per l’ascolto ambientale, posto di ¾ e lo sguardo indirizzato verso l’alto, idealmente verso la seconda porzione del manifesto, dove la coppia si abbraccia e si bacia con passione, immersa in uno sfondo caldo e soffuso. La gamma cromatica indirizza lo spettatore, accompagnando il suo sguardo attraverso i sentimenti che riescono a suscitare le due immagini, sostenute dal nero che offusca il regime e dal rosso, simbolo di grandi passioni.
Chiara Merlo