La meglio gioventù (M.T. Giordana – 2003)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Dall’estate 1966 alla primavera del 2003: questo è il lasso temporale affrontato dalla pellicola e attraverso la storia di una famiglia della piccola borghesia romana, ci racconta 37 anni di vita e storia italiana. La sceneggiatura si svolge principalmente intorno alle figure dei due fratelli Carati Matteo (Alessio Boni) e Nicola (Luigi Lo Cascio) e del loro profondo legame con Giorgia (Jasmine Trinca), mentre sullo sfondo scorre la storia sociale e politica italiana, che si intreccia alle storie personali dei protagonisti, diventandone parte integrante ed insostituibile.
In origine la pellicola, della durata tolta di circa 6 ore, era destinata alla messa in onda televisiva per la RAI suddivisa in 4 puntate, ma dopo la partecipazione al 56º Festival di Cannes e la conseguente vittoria come Miglior film nella sezione Un Certain Regard, il film è uscito nelle sale diviso in due atti. L’opera di Giordana ha riscosso un successo ampissimo sia di pubblico che critica, vincitore di numerosi premi, è stato molto apprezzato non solo a livello europeo ma anche oltreoceano e riscuote tutt’ora un grandissimo share ad ogni passaggio televisivo.
Il manifesto pensato per il mercato europeo, utilizzato per entrambi gli atti, è suddiviso sostanzialmente in tre parti: nel primo riquadro in alto è contenuto il titolo della pellicola, che è ispirato alla omonima raccolta di poesie pubblicata nel 1954 da Pier Paolo Pasolini, scritto su sfondo blu in corsivo bianco, come se fosse stato scritto a mano, una scelta questa che sottolinea il senso di appartenenza e familiarità che la pellicola vuole scatenare nello spettatore; nella parta più bassa sono contenuti i crediti del film. La parte centrale del manifesto è affidata ad un intenso primo piano di Giorgia (Jasmine Trinca), con il viso posto di ¾, i capelli spettinati ed uno sguardo profondo e serissimo. Questo sguardo così penetrante indirizzato direttamente al fruitore del manifesto, catalizza lo spettatore e lo coinvolge direttamente.
La meglio gioventù in questo affresco di storia italiana coinvolge e commuove, racconta il “come eravamo” di una generazione che è stata spesso in bilico in un periodo storico delicato e particolare, ma può raccontare molto anche alle nuove generazioni, mostrando loro che una meglio gioventù è sempre possibile.
Chiara Merlo