La diva (The Star,1952- S. Heisler)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Bette Davis è la protagonista indiscussa della pellicola nei panni della famosa attrice Margaret Elliot, oramai giunta ad una condizione di declino, dopo una carriera più che brillante. L’attrice difatti versa in condizione economiche molto difficili e i suoi capricci da diva, la rendono insopportabile agli occhi dei registi. La disperazione la conduce verso l’alcool, che le fa perdere anche la grande occasione di riscatto nel mondo del cinema. Grazie all’incontro con un giovane soggettista, che proponendole un ruolo da protagonista in una pellicola intitolata appunto “La diva”, in cui viene descritta la condizione dell’attrice e delle situazioni spiacevoli dovute proprio alla sua ostinazione e alla sua cieca ambizione, Margaret riesce a capire i suoi errori, rifiutare la parte e tornare finalmente all’amore dell’uomo che ha cercato di salvarla e all’affetto della figlia.
Manfredo Acerbo, attraverso il suo stile essenziale, mette al centro del manifesto proprio questo ravvedimento e l’amore che riesce a salvare l’attrice, proponendo la coppia abbracciata al centro dello spazio, in una posizione privilegiata agli occhi dello spettatore. La figura maschile infatti abbraccia in modo protettivo e consolatorio, ricevendo uno sguardo esclusivo da parte della donna. Sullo sfondo Hollywood è chiaramente citata sia attraverso la scritta, sia grazie alle luci del cinema che fungono da richiamo per il pubblico. I colori utilizzati per lo sfondo sono molto scuri, esprimendo così la parte più oscura del mondo cinematografico, lontano dagli sfarzi e dalle luci della ribalta, così che la coppia appare ancora più solida a dispetto delle sirene del mondo della celluloide che si insinuano all’orizzonte, ma che oramai rappresentano il passato. La parte dei crediti è riportata nella parte bassa del manifesto, mettendo il particolare risalto il nome della protagonista e della pellicola.
Chiara Merlo