L’avventurosa storia del manifesto cinematografico. Terzo incontro
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>L’ultimo appuntamento che chiude il ciclo di Invito al Cinema, l’evento che permette di scoprire la storia del cinema da un’altra prospettiva: quella del manifesto cinematografico.
Gli incontri sono interamente a cura di Roberto Della Torre, docente di Storia del Cinema Italiano all’Università Cattolica di Milano e responsabile dell’archivio storico del film della Fondazione Cineteca Italiana.
Durante la serata, la storia del cinema e dei manifesti viene esplorata attraverso immagini e storie: l’incontro di giovedì 28 aprile affronta il tema della pubblicità cinematografica dagli anni ’50 ai giorni nostri.
Giovedì 28 aprile – ore 19.00 || Sperimentazione e declino (1955-1990)
La fortuna del cinema italiano in Italia e all’estero si riflette anche sulla sua pubblicità. La vivacità produttiva e la grande creatività narrativa che si esprime soprattutto nel cinema di genere, trova corrispondenza nelle illustrazioni di questo periodo. Due generazioni di cartellonisti animano uno dei periodi più ricchi e produttivi del cinema italiano regalando al pubblico immagini che restano scolpite nella memoria. Nonostante i limiti imposti dalle case di produzione, questi artisti, che vanno da Averardo Ciriello a Manfredo Acerbo, da Carlantonio Longi a Sandro Simeoni, realizzano sia opere pittoriche colte e tradizionali, sia illustrazioni sperimentali che guardano alla pop art. Sul finire degli anni settanta la crisi del cinema e l’uscita dalle scene di molti pittori del cinema avvia un processo lento ma inesorabile che porta alla scomparsa della figura del cartellonista.
Gli eventi precedenti
Giovedì 3 marzo || Dagli incunaboli al manifesto artistico (1895-1929)
Il manifesto cinematografico nasce con il cinema. Se i primi pionieri facevano uso di semplici cartelli testuali per promuovere i loro spettacoli ambulanti, la nascente industria cinematografica sentirà il bisogno di promuovere questa nuova forma di spettacolo in modo grandioso: alcuni tra i maggiori artisti del periodo vengono chiamati ad illustrare colossali cartelloni per film. Vacchetti, Mauzan, Prampolini, Caldanzano sono solo alcuni dei molti artisti che diedero origine a quello che ancora oggi è considerato il periodo aureo del manifesto cinematografico italiano.
Venerdì 1 aprile || Standardizzazione e realismo (1930-1954)
Sulla spinta delle nascenti agenzie pubblicitarie, anche l’industria cinematografica procede ad una riorganizzazione della promozione dei film. Una volta abbandonati i riferimenti pittorici, grazie in particolare ad Anselmo Ballester si introducono nuove strategie di valorizzazione del film che ne sottolineano meglio le specificità linguistiche ed espressive. Con l’avvento del Neorealismo, nel secondo dopoguerra, anche il modello ormai standardizzato di Ballester viene messo in discussione. Tra le ragioni, l’uso ancora raro, ma destinato inevitabilmente a diffondersi, della fotografia.
Info
28 aprile
h.19.00 – 20.00
Ingresso: 5€ intero – 3€ ridotto