Hollywood alla conquista del mondo. I generi classici
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Questo percorso nel cinema di genere classico hollywoodiano si sviluppa in otto capitoli. Oltre ad un’introduzione generale e a un breve profilo storico del cinema di genere, si approfondiranno sei generi cinematografici. Ognuno di essi sarà presentato nei suoi aspetti storici, tematici e stilistici. Infine si offrirà una selezione di film, uno per decennio, considerati dei capolavori imprescindibili per comprendere la forma e la storia di ogni singolo genere. Nel corso delle prossime settimane aggiungeremo i capitoli. Buona lettura e buon divertimento!
Indice
- Introduzione
- Breve storia del cinema di genere classico hollywoodiano
- Il noir
- La commedia
- L’horror
- La fantascienza
- Il western
- Il musical
INTRODUZIONE
Il periodo classico dei generi cinematografici, durante il quale essi si assestano e si strutturano solidamente, corrisponde alla cosiddetta età dell’oro Hollywoodiana che va dall’affermazione del sonoro fino alla crisi del cinema dovuta alla diffusione della televisione. Dal 1930 al 1955 circa Hollywood mira ad una distribuzione internazionale dei suoi prodotti, mettendo a punto una formula di universal appeal capace di rendere i suoi film apprezzabili da qualsiasi spettatore.

Darryl Zanuck
Gli anni ‘30 e ‘40 sono gli anni dei grandi tycoon, cioè dei produttori disposti a investire ingenti capitali nelle loro produzioni pur di ottenere grandi successi commerciali. Irving Talberg (MGM), Darryl Zanuck (Fox), Adolph Zuckor (Paramount) e Walt Disney sono solo alcuni dei più famosi. La loro parola d’ordine è soltanto una: profitto. E’ alle loro direttive che Hollywood prende il volo e si fa, lentamente, “colonizzatore dell’inconscio”, per dirla come Win Wenders, fornendo ad un indistinto pubblico universale un cinema spettacolare, divertente, mozzafiato e in grado di accattivarsi le simpatie e gli apprezzamenti di qualunque spettatore.
In questa età dell’oro si istituzionalizza il sistema dei generi, un sistema di produzione che ha lo scopo di diventare un punto di incontro tra la casa di produzione e il pubblico. Ogni singolo genere si struttura con delle caratteristiche precise, con una propria specifica organizzazione lessicale e sintattica. Dal punto di vista industriale ciò garantisce una standardizzazione del lavoro e la possibilità di produrre in serie, con notevole risparmio di spese. Le case di produzione si specializzano in alcuni generi piuttosto che in altri: la MGM nel musical e nella saga storica, la Universal nell’horror, la RKO nel fantastico, e così via. Nello stesso tempo il pubblico, attraverso l’etichetta del genere, sa già quello che lo aspetta prima ancora di entrare in sala. Il genere è quindi un accordo, una stretta di mano tra il produttore/autore e il pubblico: i primi sanno esattamente cosa fare e come farlo, i secondi sanno cosa scegliere, con la certezza di non rimanere delusi.

L’ingresso agli studi Paramount, 1933.
La politica dei generi ha vita facile soprattutto perché ad Hollywood vige il sistema organizzativo definito studio system, secondo il quale l’autorialità dell’opera spetta al produttore. Il tycoon non solo decide quali film produrre ma anche come. E’ lui quindi che ha l’ultima parola su tutto: dalla scelta degli attori al montaggio fino al finale del film. In Europa le etichette di genere vanno un poco strette. Può capitare che qualche genere classico americano venga rivisitato criticamente da registi europei, talvolta con risultati anche molto originali (pensiamo ai western di Sergio Leone). Gli autori della Nouvelle Vague francese, riuniti intorno alla rivista Cahiers du cinema, ad esempio, hanno lottato contro la politica dei generi a favore di una politica degli autori, per rivalutare il ruolo dell’autore libero ed indipendente da ogni forma di statuto vincolante, quale può essere quella del genere.

John Wayne, attore western per eccellenza
Le caratteristiche specifiche del ‘genere cinematografico’ sono innanzitutto due: standardizzazione e differenziazione. Un film deve essere sempre uguale ad un modello e nello stesso tempo deve essere sempre diverso da tutti gli altri film che si rifanno al medesimo modello. Un film western, ad esempio, deve avere delle caratteristiche topiche del cinema western (il cowboy, il villaggio, i grandi spazi, gli indiani, etc..) ma deve comunque comunque trovare il modo di essere anche originale. A questa standardizzazione partecipano anche gli stessi attori. Il rapporto divo-genere è un’ulteriore ingranaggio del meccanismo di produzione hollywoodiano. Ricoprendo sempre lo stesso ruolo l’attore acquisisce una maschera fissa che lo rende immediatamente identificabile dal pubblico. Pensiamo a John Wayne, eroe positivo di moltissimi western, a Boris Karloff e Bela Lugosi, protagonisti negativi di numerosi film horror, alla coppia Gene Kelly – Stanley Donen, figure centrali dei musical MGM.

Sabotatori (Alfred Hitchcook, 1942)
Nonostante le case di produzione si specializzino in alcuni generi, nessuno mantiene l’esclusiva e non mancano casi di frequentazione di uno stesso genere da parte di due o più case di produzione. Per questo motivo le produzioni cercano soluzioni per differenziarsi dagli altri, nello stile e nei contenuti. Come non distinguere l’horror della Universal, con i suoi toni duri e violenti sottolineati da un forte contrasto del bianco e del nero da quello più d’atmosfera della RKO? Anche il noir della Universal degli anni ‘40 crea un’iconografia tipica ed inconfondibile che non è propria di un solo autore, ma di una intera casa di produzione (sebbene gli autori abbiano anche un’impronta personale di un certo spessore, basta confrontare film come I gangster di Robert Siodmak con La strada scarlatta di Fritz Lang e I sabotatori di Alfred Hitchcook).
Sullo sviluppo dei generi ha inoltre notevolmente contribuito l’entità dei budget investiti, che ha creato una divisione tra generi di serie A, più ricchi, (film storici o musical) e di serie B, più poveri, (horror, fantascienza, poliziesco).
Gli aspetti relativi ai generi e alla loro evoluzione sono tanti e diversi e saranno affrontati, in parte, negli approfondimenti dedicati ai generi stessi.
Dottor Samuel “Sam” Loomis