Hänsel e Gretel, due fratelli nel bosco delle fiabe.
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?> “Davanti a un gran bosco abitava un povero taglialegna che non aveva di che sfamarsi; riusciva a stento a procurare il pane per sua moglie e i suoi due bambini: Hänsel e Gretel”
Wilhelm e Jacob Grimm nella loro oramai famosissima raccolta di fiabe tradizionali, pubblicata in sette versioni tra 1812 e il 1857, inseriscono anche la storia dei due fratellini Hänsel e Gretel, che vivono nella Germania del XVII secolo, colpita da una tremenda carestia. Figli di un povero taglialegna, i bimbi vengono abbandonati nel bosco dal padre, su consiglio della più classica tra le matrigne cattive. Nel loro vagare, incappano in una piccola e deliziosa casa di marzapane, un vero e proprio sogno! Affamati ed intenti a sgranocchiare la casetta, vengono accolti dall’anziana abitante, che altro non è che una tremenda strega mangia-bambini. Prigionieri della strega, i due fratellini subiscono angherie e soprusi, sino a quando la piccola Gretel, con uno stratagemma, riesce a spingere la vecchia strega dentro al forno, uccidendola, salvando così il fratello messo all’ingrasso prima di poter essere mangiato dalla vecchia strega. I bambini oramai liberi e ricchi dell’oro della megera, fanno ritorno dal padre, mentre la cattiva matrigna è già morta.
L’origine della fiaba tedesca ha origini lontane, che quasi certamente risalgono al Medioevo, e ne raccoglie temi delicati ma alquanto comuni per l’epoca, come la carenza di cibo, le carestie frequenti e l’infanticidio. I Grimm nel loro consueto stile asciutto ed essenziale, riportano la fiaba nel modo più aderente possibile al racconto orale. Infatti la fiaba nella versione originale, inserita appunto dai Grimm nella raccolta della 1812, è ben più cruenta di quella che siamo abituati a leggere e raccontare nella contemporaneità, che deriva dall’ultima versione del 1857. Il senso di crudeltà della matrigna che abbandona i bambini per non avere altre bocche da sfamare, viene alleggerito del suo significato iniziale, dove per esempio era la madre naturale ad abbandonarli, così come la figura della tremenda strega mangia bambini.
Sono numerosi i punti di contatto tra questa fiaba e altre, come per esempio Pollicino di Perrault, Finette Cendron di Madame D’Aulnoy, entrambe pubblicate nel 1697 e probabilmente anche con l’opera Babes in the wood, una ballata inglese firmata da Thomas Millington nel 1595, in cui due bambini abbandonati nel bosco muoiono per malnutrizione. Come accade per quasi tutte le fiabe che nascono dalla tradizione orale, in principio il pubblico a cui si rivolgono non è formato da bambini, ma da adulti. Così nei secoli, gli elementi cardine del racconto vengono mantenuti, come ad esempio l’abbandono dei bimbi nel bosco per povertà, la furbizia del più giovane dei fratelli, l’incontro con un adulto cannibale, mentre vanno scemando sempre più gli elementi più arcaici che affondano le radici in un magico e crudele e primitivo, che possono turbare i nuovi fruitori infantili.
Hänsel e Gretel vedono materializzarsi il loro estremo desiderio di cibo, che appare loro come se fosse un sogno tangibile, da cui potersi sfamare. Questa dolce realizzazione nasconde un tremendo inganno, dimostrando ai bambini che non tutto quello che viene mostrato come buono e bello, in realtà può non esserlo. I due bambini, grazie all’astuzia, riescono a riscattarsi da un presente crudele e da un futuro di morte certa.
Come tutte le fiabe, anche questa è stata molto apprezzata negli anni, anche grazie a numerose trasposizioni sopratutto nel cinema e nel teatro, come ad esempio Hänsel und Gretel l’opera lirica in tre atti di composta nel 1891 da Engelbert Humperdinck su libretto di Adelheid Wette, rappresentata per la prima volta a Weimar nel dicembre del 1893, diretta con successo da Richard Strauss, tuttora replicata nei teatri di tutto il mondo, come il Teatro alla Scala di Milano. Il primo degli adattamenti per il cinema risale invece al 1909, con un cortometraggio muto diretto da J. Searle Dawley, del 1923 un’altra versione diretta da Alfred J. Goulding, mentre il primo film d’animazione dedicato è del 1954 dal titolo Hansel and Gretel: An Opera Fantasy e si ispira non
solo alla fiaba ma anche all’opera di Humperdinck. Negli anni ’80 anche il regista Tim Burton affronta la trasposizione della fiaba, con un mediometraggio che combina il live action con la tecnica del stop-motion, realizzata per il canale Disney in occasione
dei festeggiamenti di Halloween. Del 2002 la pellicola che vede tra i protagonisti una piccola Dakota Fanning, mentre sono assai numerosi gli adattamenti televisivi animati, nonché le riedizioni della fiaba in moltissimi pubblicazioni di altrettante case editrici. Gli ultimi adattamenti cinematografici risalgono al 2013, hanno in cui esce nelle sale Hansel & Gretel – Cacciatori di streghe, con protagonisti Gemma Arterton e l’Occhio di Falco degli Avengers, Jeremy Renner. La pellicola racconta di una immaginaria prosecuzione della storia narrata nella fiaba, con i due fratelli che si ritrovano a combattere contro una compagine di streghe. Dello stesso anno anche Hansel e Gretel e la strega della foresta nera, realizzato dagli stessi produttori della saga di Twilight, che utilizza la fiaba come spunto molto vago per confezionare un film horror, che non ha riscosso particolare successo di pubblico.