Furia selvaggia – Billy Kid (The Left Handed Gun, 1958 – A. Penn)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Western che vede protagonista Paul Newman nella parte di Billy the Kid e John Dehner in quella dello sceriffo Pat Garrett, amico/nemico giurato di Billy. La sceneggiatura è ispirata al dramma per la televisione scritto da Gore Vidal e interpretato dallo stesso Newman. Luigi Martinati realizza per la Warner Bros. Pictures questa versione del manifesto per la distribuzione italiana, costituita da un primo piano del mezzo busto di Paul Newman. L’artista sceglie un’inquadratura quasi cinematografica, dove viene evidenziata la figura dell’attore che risulta quasi essere leggermente sproporzionata rispetto allo spazio del manifesto, protesa in avanti quasi volesse uscire dal manifesto per andare incontro al suo spettatore. Questa sensazione di tridimensionalità è accentuata dalla posizione della mano destra, aperta in primo piano a mostrare le pallottole, come se volesse porgerle direttamente allo spettatore. Il gesto è sottolineato anche dal proverbiale sguardo di ghiaccio di Newman, così espressivo, penetrante e diretto al fruitore. Un gesto in cui si condensa la natura da fuorilegge di Billy the Kid: mostrare le pallottole è contemporaneamente un’ammissione del suo essere, ma è anche un gesto quasi invitante verso chi guarda, una sorta di sottile sfida a prenderle davvero ed entrare nella storia. Inoltre le pallottole sono l’unico simbolo di codifica del personaggio, poiché non essendoci altri elementi caratterizzanti nell’intera immagine, il ruolo di bandito viene definito proprio grazie alle pallottole stesse. La gamma cromatica supporta il cima tensivo che scaturisce l’immagine, grazie all’utilizzo di colori scuri, che risultano quasi vetrificati. Anche l’utilizzo della luce nell’immagine è estremamente dosato e calibrato per conferire un alone di mistero, grazie alla fonte luminosa che colpisce il personaggio alle spalle, mettendo in ombra la parte frontale, che invece è illuminata in modo molto preciso dall’artista, che decide di illuminare con una luce fredda e molto luminosa sia la mano in primo piano sia il viso, conferendo così carattere alla fisiognomica del personaggio, in modo tale che i proverbiali e famosissimi occhi di Paul Newman, siano ancor di più un punto attrattivo per lo spettatore in questo ritratto estremamente realista.
Luigi Martinati (Firenze, 1893 – Roma 1983) Allievo dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, si dedica immediatamente all’illustrazione pubblicitaria tra il 1923 e il 1941, creando numerosi manifesti dedicati alla pubblicità commerciale e al turismo. Ha lavorato a Roma come direttore artistico dell’IGAP (General Billboard Advertising Company). Nel dopo la guerra abbandona l’industria pubblicitaria per dedicarsi esclusivamente alla cartellonistica per il cinema, creando con Anselmo Ballester e Alfredo Capitani, lo studio BCM. Tra le sue opere più famose si ricordano i manifesti per Casablanca, Furia selvaggia, Gioventù bruciata e Il gigante.