Fermo Immagine muove verso l’archivio online
Le collezioni museali, catalogate e digitalizzate, saranno presto disponibili sul nuovo sito del Museo.
Fermo immagine ha recentemente avviato la campagna di catalogazione e digitalizzazione dei documenti appartenenti alle proprie collezioni: il progetto, coordinato da Federico Colombo e Giampietro Lessio, oltre a prevedere l’acquisizione digitale delle immagini di tutti i materiali promozionali di cinema conservati presso il Museo, includerà la compilazione di dettagliate schede descrittive relative ad ogni opera.
Catalogazione e digitalizzazione
Si tratta di un’importantissima operazione di inventariazione che renderà fruibili non solo le immagini dei documenti appartenenti alla collezione, ma anche le principali informazioni relative ai singoli oggetti, elementi molto spesso difficili, se non impossibili da reperire.
Di ogni manifesto, locandina e fotobusta verranno, pertanto, compilate apposite schede indicanti oltre ai dati essenziali relativi al film pubblicizzato, anche informazioni più strettamente legate all’oggetto stesso, inteso come opera grafica.
L’immagine, che rappresenta la chiave di lettura più immediata per quanto concerne il corredo pubblicitario di cinema, avendo importanza pari se non addirittura superiore all’oggetto in sé, ha indotto a porre particolare attenzione sul cartellonista, ossia l’autore della composizione grafica. Nelle schede identificative dei documenti apparirà una voce specifica relativa al disegnatore corredata dalle informazioni biografiche fondamentali. Ciò giustifica la scelta operativa di selezionare le opere da catalogare in base al cartellonista: al fine di rendere l’archivio online disponibile nel più breve tempo possibile, data la vastità della collezione, il Museo inserirà inizialmente solo i materiali riconducibili ai principali disegnatori italiani. In seguito, con il proseguire dell’inventariazione, verranno effettuati regolari aggiornamenti e saranno inserite le schede relative alle restanti opere.
Conservazione preventiva
Nel concetto di conservazione preventiva rientrano tutte quelle operazioni mirate al mantenimento dei beni nelle condizioni di maggior cura e minor rischio, allo scopo di preservarne l’integrità fisica, leggibilità e fruibilità. La conservazione preventiva, prevedendo un vasto raggio d’azione, coinvolge ambiti diversi: dalla regolazione dei parametri ambientali, alla scelta di materiali idonei in fase di stoccaggio e archiviazione, fino a minimi interventi di restauro finalizzati alla messa in sicurezza delle opere. Si può quindi dire che la conservazione preventiva dovrebbe evitare che le opere degradino fino a necessitare di veri e propri interventi di restauro più invasivi che, per quanto ben condotti, comportano sempre delle modifiche significative.
Alla luce di queste considerazioni risulta evidente come anche l’operazione di digitalizzazione che si sta svolgendo presso il Museo rientri perfettamente nella cosiddetta conservazione preventiva: l’acquisizione digitale delle immagini consentirà di rendere le opere fruibili ad un vastissimo pubblico, molto superiore rispetto a quello attuale in quanto online, e allo stesso tempo di preservarle da ogni tipo di danno dovuto all’incuria e all’errata manipolazione.
La digitalizzazione, sebbene molto impegnativa, è indubbiamente la soluzione conservativa ottimale poiché, eliminando tutti i rischi relativi all’usura dovuti alla consultazione manuale, permette di studiare e osservare le opere in totale sicurezza.
La consultazione, infatti, rappresenta per tutti i materiali conservati presso musei, archivi e biblioteche una significativa fonte di pericolo e per le opere di grande formato, come i manifesti ad esempio, questo rischio è reso sicuramente superiore non solo dalle notevoli dimensioni, ma anche dal precario stato di conservazione in cui solitamente versano.
Il problema conservativo derivante la consultazione ha indotto, in questi ultimi anni, la maggior parte degli enti museali e archivistici ad intraprendere su scala nazionale massicce campagne di catalogazione e digitalizzazione: ciò ha consentito di censire il patrimonio in modo puntuale e standardizzato, rendendolo disponibile e facilmente accessibile.
Appare, quindi, evidente quanto sia importante l’operazione che il Museo sta conducendo, soprattutto tenendo conto della peculiarità e della vastità del patrimonio che conserva.
Elisa Albano