Colui che vestiva (e costruiva) le star: il costumista hollywoodiano.
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Cinema e moda sono protagonisti di un legame importantissimo e indissolubile a cui come spettatori siamo abituati, poiché questo binomio è entrato nel pensiero collettivo come un dato di fatto. Pensando a questo legame, la mente corre subito al più famoso e intenso rapporto d’amore tra moda e cinema, incarnato dal legame profondo tra Audrey Hepburn e la Maison Givenchy:lei assoluta icona di stile, lui il signore dell’eleganza che ha amplificato il successo planetario dell’attrice.
Ma prima di questo incontro straordinario, prima che i grandi stilisti e le loro case di moda iniziassero a vestire le star dentro e fuori il set, era il costumista degli Studios che si dedicava all’immagine della star, creando non solo i costumi di scena, ma definendo di fatto l’immagine dell’attore stesso.
Il costumista è considerato, con tutta probabilità, dallo spettatore moderno quasi come una figura tecnica secondaria, che crea elementi accessori per la messa in scena, prettamente legato alle trasposizioni storiche oppure ai film leganti a mondi onirici, ignorando completamente l’importanza che riveste il costume per un attore, per la definizione del personaggio e per la resa sullo schermo. In realtà come ogni figura professionale nel mondo del cinema, anche il costumista ha un’importanza vitale per la resa della pellicola, ma ha anche assunto negli anni un ruolo di fondamentale importanza, al quale però lo spettatore è poco abituato a pensare. Prima dell’avvento degli stilisti nel mondo della celluloide, il costumista non solo creava i vestiti di scena, ma alcuni di loro hanno cambiato l’immagine di alcuni tra i più famosi attori e attrici, concorrendo a un cambio radicale anche nel mondo della moda.
Ma per poter comprendere l’importanza di colui che crea l’immagine di un attore, c’è da fare un passo indietro e comprendere perché l’immagine di un divo è così fondamentale.
L’attore riveste un ruolo“sociale”, possiede un’importanza e un consenso che sfociano nell’ampio fenomeno del divismo, che è assai complesso e le sue componenti fondamentali spaziano dalla psicologia all’economia, dalla sociologia alla semiotica e alla pragmatica ed è stato oggetto di ricerca di grandi studiosi, tra i quali Richard Dyer e Christian Metz. Gli attori sono fenomeni considerati fondamentali nell’economia cinematografica, specialmente quella hollywoodiana, perché costituiscono un capitale produttivo sul quale l’industria investe ingenti somme di denaro, costituendo così una delle voci di spesa più sostanziose nel bilancio di un film. La presenza della star dovrebbe essere una garanzia di successo (anche se questo non sempre si rivela vero) e quindi fonte di un profitto. È intorno ad essa che si organizza il mercato, teso a sfruttarne il ruolo e il nome come elementi di maggior richiamo per il pubblico. La costruzione del divo fa perno sulla sua collocazione all’interno del discorso collettivo, ottenuta attraverso i lanci pubblicitari, utilizzando tutta la gamma promozionale che possono garantire prima i giornali di gossip(fotografie più o meno rubate, racconto della vita sentimentale magari intrecciata con un’altra star…), sino alla promozione vera e propria quando un divo partecipa ad un film, affidando titoli ed articoli a giornali e settimanali a diffusione nazionale/internazionalee con la partecipazione a programmi televisivi, raggiungendo così il più ampio pubblico possibile. Tra le caratteristiche peculiari delle star cinematografiche, un ruolo imprescindibile è svolto dall’immagine, intesa come complesso risultato di un concorso di più segni visivi e verbali e del loro potenziale significato. L’immagine del divo trova uno dei fondamentali veicoli per la sua affermazione attraverso la moda: una star fissa
implicitamente dei canoni che divengono poi delle norme in uno specifico contesto storico/sociale. La moda, essendo un vero e proprio termometro del cambiamento sociale dello stile, adotta l’immagine del divo come veicolo promozionale, e spesso si inserisce direttamente nella produzione del film (in particolare
nei costumi di scena): emblematici in questo senso sono il caso di Giorgio Armani e la produzione del vestiario per un quasi sconosciuto Richard Gere in American Gigolò, oppure il già citato binomio cinematografico tra Audrey Hepburn e la Maison Givenchy.
E’ proprio qui che si inserisce l’importanza della figura del costumista, sopratutto hollywoodiano, che dagli anni Venti/Trenta è diventato di fondamentale importanza per l’affermazione divistica dell’immagine attoriale.
Nel cinema delle origini era principalmente l’attrice (o l’attore) che si procurava gli abiti di scena, provvedendo così alla creazione di un guardaroba “privato”, mentre per i film in costume, la produzione cinematografica si appoggiava all’esperienza e alla professionalità delle grandi sartorie teatrali. Con l’affermarsi prepotentemente del cambio produttivo e con i primi embrioni di star-system intorno agli anni Venti, si palesa l’esigenza di gestire l’immagine degli attori in modo più preciso e puntuale, creando così una figura professionale che possa aiutare nella gestione dei costumi e che riesca a concepire un approccio d’insieme che possa esaltare il corpo dell’attore e dell’attrice. Nasce così la figura del costumista dello Studios, che ha il compito di far conciliare le esigenze estetiche più prettamente cinematografiche, alla fisicità della star, creando così un insieme che possa dialogare con il pubblico sia all’interno della pellicola, sia nel mondo delle riviste patinate coinvolgendo così lo spettatore, elemento fondamentale per l’affermazione divistica. Come vedremo in questa carrellata dedicata alle figure più importanti del panorama hollywoodiano, il costumista del periodo d’oro per la cinematografia d’oltre oceano, ha avuto l’arduo compito di costruire un’immagine che potesse aderire nel contempo sia all’attore che al personaggio, cercando di esaltare il divo ed esprimere l’essenza del personaggio interpretato. Grazie a questo sottile ma complicato lavoro, i grandi costumisti che impareremo a conoscere,hanno contribuito a creare un stile ben codificatoper un divo o una diva, trasformando l’immagine dell’artista sinoal punto di farlo entrare nell’immaginario collettivo proprio con (e per)l’immagine creata. Inoltre come vedremo, alcuni costumistihanno influenzato direttamente il mondo della moda attraverso le loro creazioni, dando vita a creazioni sartoriali diffuse su scala internazionale.
Questa figura professionale così fondamentale per il cinema, non solo classico, nonostante il grandissimo apporto allo star-system, è rimasta quasi sconosciuta sino al 1948 quando viene finalmente istituito un premio Oscar dedicato , ovvero Academy Award for Costume Design, che rientra di diritto nei premi tecnici che annualmente l’Academy assegna.
Nella viaggio che si apre con questa prima introduzione, conosceremo le alcune tra le figure artistiche più rilevanti nel mondo dei costumisti hollywoodiani, come per esempio Adrian, Orry Kelly, Edith Head e molti altri.
Chiara Merlo