Cenerentola a Parigi (Funny face, 1957-S.Donen)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Stanley Donen dirige Audrey Hepburn e Fred Astaire, sulle musiche dell’omonimo musical di Broadway del 1927 create da George e Ira Gershwin.
In questa versione del manifesto creata da Ercole Brini, contestualizza il manifesto creando un’immagine notturna, con uno scorcio di una città e in primo piano due giovani seduti ad un tavolino; ma la città non è una qualunque e grazie a piccoli indizi come le insegne verticali dei locali sullo sfondo, la maglia a righe della figura maschile, divisa dei marinai francesi e il tavolino di ferro battuto, archetipo del bistrò d’Oltralpe, l’artista catapulta il fruitore del manifesto nell’atmosfera parigina dove si svolge la storia della giovane bibliotecaria Jo Stockton (Audrey Hepburn) e del suopigmalione Dick Avery (Fred Astaire). Questa porzione di manifesto viene realizzata dal cartelloni grazie ad un tratto grafico piuttosto stilizzato, grazie all’utilizzo di pennellate vigorose e veloci e all’impiego id una gamma cromatica molto intensa, con colori carichi e vivaci, che ben rendono l’aria frizzante delle serate parigine.
Questa scena che occupa la totalità dello spazio, viene interrotta da un inserto che è una sorta di cameo, posto in altro sinistra in riquadro che contiene l’immagine bellissima ed eterea dell’attrice protagonista.
Ercole Brini, che ha realizzato quasi tutti i manifesti italiani dei film interpretati da Audrey Hepburn cogliendo sempre le caratteristiche della Hepburn con particolare grazia, realizza il bozzetto del viso dell’attrice, che viene tra l’altro impiegato per i vari formati di manifesto promozionale. Con il suo consueto stile essenziale, l’artista tratteggia l’espressione con poche linee decise e grazie a un chiaroscuro sapientemente dosato, realizza un primo piano della Hepburn così vivo, delicato e straordinariamente intenso allo stesso tempo. Questo inserto in netto contrasto con il resto dello sfondo monocromo, illumina l’intero manifesto, consacrando ancora una volta il ruolo di diva della Hepburn. Il titolo del film è inserito in basso, con un colore giallo, mentre i tre attori protagonisti occupano il medesimo spazio, senza distinzione di grandezza tra i due divi conosciuti dal grande pubblico e Kay Thompson, che in realtà era una direttrice d’orchestra e scrittice, in questo caso prestata al mondo del cinema.
Ercole Brini (Roma 1913 – 1989) Pittore e cartellonista molto attivo nella Roma del dopoguerra, artista dotato di un segno personale estremamente personale, dal forte contrasto cromatico e dalla pennellata decisa. Tra i suoi manifesti “Via col vento”, “Ladri di Biciclette”, “La lunga attesa” e i manifesti dedicati ai film di Audrey Hepburn, diventati delle vere e proprie icone, uno su tutti “Colazione da Tiffany”.
Chiara Merlo