Casablanca (1942-M. Curtiz)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Luigi Martinati è l’artista cartellonista a cui è stata affidata la realizzazione dei prodotti grafici per la campagna promozionale italiana, per quella che è diventata una delle pellicole hollywoodiane più celebri di tutti i tempi. Casablanca ha trasceso ogni limite, sia temporale che cinematografico, diventando una vera e propria icona non solo del mondo della celluloide, entrando nell’immaginario collettivo internazionale.
Martinati con la consueta eleganza e raffinatezza, crea un’immagine delicata e allo stesso tempo d’impatto ponendo al centro dello spazio, e di conseguenza dell’attenzione dello spettatore, la coppia protagonista formata da Humphrey Bogart e Ingrid Bergman. I due attori campeggiano abbracciati, la testa dell’uno appoggiata alla testa dell’altra, attorniati da una nuvola bianca proveniente da un narghilè, inserito nello spazio in basso a sinistra del manifesto. La nuvola di fummo attornia sapientemente i due mezzi busti avvolgendoli in un candore delicato, nel quale si insinua un cielo nero e oscuro che si affaccia da un’apertura posta alle loro spalle, che richiama l’architettura arabeggiante. Così la semplicissima gamma cromatica utilizzata dal cartellonista racconta una storia ben precisa, in cui il candore del fumo e degli abiti appena accennati, rappresenta il loro amore forte e mai sopito nonostante gli anni di separazione, mentre la scala dei grigi utilizzata per lo sfondo, racconta il senso di dolore e d’impotenza dovuto dal tempo oscuro in cui i due sono costretti a vivere e a lasciarsi per sempre. Humphrey Bogart e Ingrid Bergman sono veri e propri archetipi dell’amore contrastato e sofferto, come ben delineato anche dalle espressioni con cui Martinati sceglie di rappresentarli, sguardi languidamente dolorosi, espressioni dure e sconfortate per un futuro di imminente separazione. L’artista sceglie di contestualizzare l’immagine con pochi elementi che possano ricondurre all’area geografica in cui si svolge l’azione, inserendo appunto un elemento architettonico come cornice, un tipico narghilè e curando alla perfezione il titolo della pellicola, assegnando un lettering dedicato e inconfondibile, dimostrando ancora una volta come non sia necessario riempire lo spazio del manifesto con molte immagini, ma che il gioco di sottrazione ben dosato può comunque essere narrativamente efficace.
Luigi Martinati (Firenze, 1893 – Roma 1983). Allievo dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, si dedica immediatamente all’illustrazione pubblicitaria tra il 1923 e il 1941, creando numerosi manifesti dedicati alla pubblicità commerciale e al turismo. Ha lavorato a Roma come direttore artistico dell’IGAP (General Billboard Advertising Company); nel dopo la guerra abbandona l’industria pubblicitaria per dedicarsi esclusivamente alla cartellonistica per il cinema, creando con Anselmo Ballester e Alfredo Capitani, lo studio BCM da cui provengono molti manifesti tra i più famosi.
Chiara Merlo