Caccia al ladro (To Catch a Thief, 1955-A. Hitchcock)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Il manifesto è interamente dedicato alla coppia d’oro protagonista della pellicola, gli intramontabili Cary Grant e Grace Kelly.
Ercole Brini inserisce entrambi in un riquadro che occupa la parte centrale dello spazio, attorniato da un colore ceruleo utilizzato come sfondo. L’artista restituisce la coppia grazie ad un ritratto fotografico, reso grazie alla sua consueta tecnica che utilizza pennellate vigorose e all’impiego di una luce, che oltre ad illuminare, plasma ed evidenzia i contorni del viso, rendendoli vibranti e ben strutturati. Entrambi i personaggi, vestiti elegantemente, sono posti di profilo con la luce intensa che illumina la bellezza altera e sensuale di Grace Kelly, mentre il suo viso leggermente reclinato all’indietro consente di indirizzare lo sguardo e le labbra socchiuse verso il viso serio e contrito di Cary Grant. La posa dell’attrice oltre a esternare il rapporto sentimentale che intercorre tra i due, consente di mettere ben in evidenza la preziosa collana, che viene sollevata dall’uomo con un gesto che accompagnato dall’espressione del suo viso, pare quasi fosse un rimprovero. Le espressioni dei due volti sono in contrapposizione, così come le due mani, quella di lui che afferra la collana, quella di lei, elegantemente avvolta in un guanto verde, che si alza in un debole gesto di opposizione. Ercole Brini condensa così il fulcro della narrazione con questi semplici gesti: la splendida e ricca Frances Stevens (Grace Kelly) che tenta, non solo con i suoi gioielli John Robie (Cary Grant), ex ladro ora redento e ingiustamente sospettato dei furti in Riviera. L’intera immagine è interamente calibrata sull’eleganza dei due protagonisti, abbigliati con abiti da sera formali e una collana messa ben in evidenza, che diviene il centro dell’intero manifesto, così come lo è metaforicamente nella sceneggiatura del film. Un altro elemento importante presente nel manifesto è il gatto, inserito sinistra; un particolare che al fruitore del manifesto che non ha ancora apprezzato la pellicola, può risultare quasi fosse un curioso vezzo dell’artista. In realtà, una volta completata la visione del film, risulta chiaro che anche questo elemento inserito da Brini è stato accuratamente scelto e calibrato, poiché John Robie ha avuto nella sua carriera di ladro provetto, il soprannome de “il gatto”. Così l’artista cartellonista ci propone un gatto arrabbiato, con il pelo e coda dritti e la schiena inarcata che altro non è che una simbolica rappresentazione del protagonista maschile, arrabbiato sia perché ingiustamente accusato dei furti, sia per il comportamento della bella Frances. Completano il manifesto i crediti inseriti nella parte bassa, il titolo e i nomi dei due attori principali, entrambi scritti con un colore giallo acceso che ben risalta sul fondo, inseriti rispettivamente sotto il riquadro e sopra i due attori, contribuendo a dare un senso di ordine e organizzazione all’intero apparato.
Ercole Brini (Roma 1913 – 1989) Pittore e cartellonista molto attivo nella Roma del dopoguerra, artista dotato di un segno personale estremamente personale, dal forte contrasto cromatico e dalla pennellata decisa. Tra i suoi manifesti “Via col vento”, “Ladri di Biciclette”, “La lunga attesa” e i manifesti dedicati ai film di Audrey Hepburn, diventati delle vere e proprie icone, uno su tutti “Colazione da Tiffany”.
Chiara Merlo