Il buono, il brutto, il cattivo (1966-S. Leone)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Per il capitolo conclusivo della trilogia del dollaro di Leone, Renato Casaro crea il bozzetto per il manifesto italiano della pellicola, presentando i tre protagonisti della pellicola in modo didascalico, evidenziandoli con un riquadro in corrispondenza del pronome che li identifica. Clint Eastwood, Eli Wallach, Lee Van Cleef vengono riproposti fedelmente dall’artista grazie a un ritratto fotografico particolarmente riuscito,che ripropone le tre fisicità dei personaggi in pose differenti che contribuiscono a differenziare agli occhi dello spettatore i tre protagonisti della pellicola, che incarnano tre differenti archetipi.
Il buono ovvero Il Biondo, un vero uomo senza nome interpretato da Clint Eastwood, è un arrogante e flemmatico cacciatore di taglie che è alla ricerca dell’oro sotterrato nel bel mezzo della guerra civile americana, proprio come Tuco e Sentenza. Casaro rendeEastwood con gli abiti di scena entrati nel mito, con un poncho buttato sulle spalle, cappello da cow-boy in testa, l’imprescindibile pistola in mano da pistoleromicidiale e l’immancabile sigaro in bocca, un vero e proprio simbolo che caratterizza il personaggio, contribuendo ad accrescere la già seravica espressione del viso dell’attore.
Il brutto ovvero Tuco Benedicto Pacifico Juan María Ramírez, interpretato da Eli Wallach ,è un bandito alquanto strampalato nella sua goffaggine che sfocia molto spesso in un lato comico piuttosto spiccato, ricercato per rapina e omicidio. Casaro disegna anche Wallach con gli abiti di scena, la giacca logora aperta da una folata di vento, la bocca semi aperta che dissimula la loquacità del personaggio, in contrasto con gli altri due compari, arma in mano sollevata, in una posa in realtà poco tipica per un omicida. Lo sguardo come quello di Eastwood è indirizzato verso sinistra, in un immaginato fuori campo.
Il cattivo è Sentenza interpretato daLee Van Cleef, un sicario spietato e senza scrupoli. L’artista anche in questo caso riesce a rendere la fisicità dell’attore, dallo sguardo penetrante, che ben rende il personaggio truce, cupe e sempre rivolto a pensieri poco edificanti. Il completo nero che indossa si distingue dagli altri due abiti di scena, c’è un’eleganza funerea che lo accompagna e che contribuisce a creare quell’alone di mistero e di crudeltà da vero cattivo.
Con Il buono, il brutto, il cattivoSergio Leone si cimenta in un’accurata ricostruzione storica della guerra di Secessione che è anche una riflessione sull’America e sugli archetipi più tipici del genere western.
Chiara Merlo