Buon compleanno Marilyn!!
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>1 giugno 1926 nasce Norma Jean, destinata a diventare un’immagine senza tempo, un corpo da sogno entrato nel mito, il primo vero sex symbol dell’industria hollywoodiana, un’icona della cultura pop, una vera e propria diva consacrata all’eternità.
Con il film del 1952 Don’t Bother to Knock (La tua bocca brucia) diretto da Roy Ward Baker, con Richard Widmark e la debuttante Anne Bancroft, Marilyn è per la prima volta protagonista di una pellicola, dopo numerose partecipazioni in parti secondarie. La storia drammatica ruota attorno al personaggio di Nell (interpretata dalla Monroe), una babysitter con un passato segnato da gravi problemi psicologici, che una sera si prende cura di una bambina in un albergo a New York. La stessa sera Nell conosce e si innamora di un pilota di aerei, Jed Towers (Widmark) che è appena stato abbandonato dalla sua fidanzata Lynn (Bancroft).
Ma il passato oscuro di Nell riaffiora attraverso i ricordi scatenati da questo rapporto e la conduce verso un tragico epilogo.
Marilyn in questa pellicola è impegnata in un personaggio drammatico, molto molto lontano dall’immagine che gli Studios hanno scelto per lei, puntando tutto sulla sua esuberante sensualità e sulla sua leggerezza recitativa. Riuscirà a tornare ad una parte drammatica solo con il suo ultimo film completo The misfits (Gli spostati, 1961). Angelo Cesselon in questo che è divenuto negli anni uno dei ritratti più famosi dell’attrice, restituisce una figura ipnotica, destinata a diventare l’immagine classica di Marilyn nell’immaginario collettivo: un primo piano dal taglio cinematografico con il viso leggermente reclinato all’indietro, il lungo collo scoperto, i biondi capelli cotonati ed in piega perfetta, eleganti orecchini, lo sguardo languido incorniciato dal trucco, una bocca rosso fuoco sensuale e dischiusa.
Il volto magnetico è reso con lo stile inconfondibile ed immediatamente riconoscibile del maestro cartellonista, con pennellate veloci che donano freschezza all’immagine, colori palpitanti e più decisi sullo sfondo che fanno da contrasto alla morbidezza del colore dell’incarnato del volto, dolcemente illuminato da una luce di taglio.
Un viso vivo e pulsante, un’espressività che diviene corposa attraverso le labbra fiammanti della giovane diva, che paiono bruciare davvero, riprendendo così il titolo italiano della pellicola.
Un viso che inizia ad essere iconico con Cesselon sino ad arrivare ad Andy Warhol
Angelo Cesselon (1922- 1992) appartiene al gruppo di cartellonisti italiani che nel dopoguerra grazie al loro fondamentale lavoro, affermarono il ruolo centrale del manifesto cinematografico.
Cesselon nelle sue opere riesce a conciliare il lato artistico con il lato più popolare e riconoscibile, è considerato il miglior ritrattista cinematografico a livello internazionale. Attraverso il suo stile unico ed innovativo, è capace di condensare i temi salienti della pellicola in pochi elementi, puntando soprattutto sull’espressività del corpo ed in particolare dei volti.
Chiara Merlo