Anna Karenina (1935-C. Brown)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>La pellicola è tratta dall’omonimo capolavoro di Lev Tolstoj, interpretato da Greta Garbo nei panni della protagonista, Anna.
Il manifesto è composto da una figura intera di donna in primo piano, che occupa la quasi totalità dello spazio, abbigliata con abiti pesanti, mentre il secondo piano è occupato da un treno in corsa. Il fulcro del manifesto è dato non solo dalla figura femminile ma anche dal treno, grazie alle linee prospettiche costituite dai binari, che invitano lo sguardo del fruitore ad indirizzarsi proprio al centro dello spazio, occupato da entrambi. Così in un solo colpo d’occhio, si colgono tre elementi fondamentali della pellicola (e naturalmente del romanzo), grazie all’opera di Averardo Ciriello, che traduce in immagine Anna, elegante e altera anche grazie alle fattezze delle Garbo, la Russia invernale, fredda e nevosa, e il mezzo di locomozione sul quale la vita della protagonista inizia a cambiare, grazie all’incontro con il conte Vrosnkij. L’artista sceglie di utilizzare una gamma cromatica intensa, che traduce le emozioni e i sentimenti in colori: il rosso della passione incontrollata, è sapientemente dosato negli abiti della donna, mentre incombe alle sue spalle una notte buia, carica di oscuri presagi come il cielo minaccioso dello sfondo. Anche il treno, non è solo utilizzato come richiamo narrativo, poiché la simulazione della sua corsa ha un uso espressivo, anticipando gli eventi che “investiranno” la protagonista. Anche la scelta di inserire Anna nel bel mezzo di una tempesta, non è solo descrittivo del clima russo, ma traduce il tumulto di emozioni e le scelte difficili che dovrà compiere la donna e in generale tutti i protagonisti del romanzo (e della pellicola). Ciriello riesce così a condensare in una sola immagine, le emozioni, gli umori e le caratteristiche della protagonista, divisa tra l’amore dolce per il figlio e la passione travolgente per Vrosnkij, mentre alla sue spalle scorre una Russia tanto nobile quanto oscura.
Questa è la seconda pellicola che vede Greta garbo nei panni di Anna Karenina, dopo la versione del 1927, diretta da Edmund Goulding. Il film del 1935 vinse la Coppa Mussolini al miglior film straniero alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Chiara Merlo