Acqua e sapone (1983, Carlo Verdone)
/?php get_template_part('parts/single-author-date'); ?>Renato Casaro interpreta il manifesto della quarta pellicola scritta, diretta ed interpretata dall’artista romano.
Gli elementi inseriti nel manifesto indirizzano lo spettatore verso il racconto sceneggiato nella pellicola: Carlo Verdone nei panni del protagonista maschile Rolando Ferrazza, vestito con camicia e cravatta, emblema del bravo ragazzo laureato che si accontenta di lavoretti, è raffigurato di ¾ con la bocca semiaperta, un po’ per lo stupore e un po’ perché ha appena terminato di soffiare nell’apposito bastoncino, che tiene con delicatezza nella mano destra, lo sguardo sognante rivolto verso l’alto. Renato Casaro coglie quella espressione così tipica dei personaggi positivi di Verdone, un misto di fanciullesco candore e di quella delicata ingenuità di chi forse, è troppo buono. L’aria trasognata e inebetita dell’attore viene completata dalla presenza delle bolle di sapone, che illuminano lo sfondo e donano un aspetto quasi irreale all’intera immagine. All’interno di una di queste bolle è raffigurato il viso dell’attrice Natasha Hovey (Sandy), che popola i sogni ed i pensieri del protagonista. Il candore di Sandy, baby modella che con il suon giovane viso si contrappone al volto trentenne Rolando, è sottolineato da un trucco “acqua e sapone” che evidenza la bellezza fresca e giovane, mentre le rose tra i capelli evidenziano il lato romantico di colui che la sta sognando. Il colore di fondo è naturalmente un rosa delicato, simboleggiante appunto la commedia romantica, definita spesso “commedia rosa”. La tecnica impiegata da Casaro è una commistione, tipica per questo artista, di disegno realizzato a tempera e completato con l’ausilio dell’aerografo. L’aerografo consente di definire maggiormente le figure, donando una pulizia e una nitidezza dei tratti degna di un ritratto fotografico. Per completare questa immagine fresca e delicatamente irreale, è stato scelto di utilizzare un carattere molto particolare, che ricorda dei palloncini a forma di lettere, per comporre il titolo della pellicola, utilizzando un azzurro che richiama alla memora la freschezza dell’acqua. A completare il tutto alcune gocce di acqua sono state sapientemente poste sulle lettere, con la doppia funzione di rafforzare il significato del titolo e dell’intera immagine.
Chiara Merlo